60 anni di atletica chiari 1964 libertas

Leggi qui le statistiche degli atleti che hanno fatto grande la nostra società

LA NOSTRA FONDAZIONE

Le accattivanti immagini del film di Romolo Marcellini sulle Olimpiadi di Roma del 1960, e, più in particolare, la volata angelica di Livio Berruti, i leggiadri sprint della “gazzella nera” Wilma Rudolph, le fatiche, a piedi nudi, del maratoneta Abebe Bikila, certamente colpirono la fantasia di quanti, a Chiari, avevano la passione per l’atletica leggera.

E nemmeno possiamo dimenticare, in casa nostra, il successo che ebbero le gare, organizzate ancora nel 1960 dal Gruppo Studentesco di allora presso l’Oratorio maschile, il “campèt” tanto per intenderci, e denominate “Olimpiadi Clarensi”.

Il loro successo, se non altro per la straordinaria partecipazione dei giovani di ogni estrazione, infiammò ancora di più l’animo di chi stava meditando di riunirsi in una società di atletica, che avesse lo scopo di far praticare ai ragazzi uno sport nobile e vetusto quanto il mondo: correre, saltare, lanciare sono infatti gesti antichi quanto l’uomo.

Una gestazione durata alcuni anni; ma realizzatasi definitivamente un po’ più tardi, in una gelida mattina invernale: era domenica 22 Dicembre 1963, la segreteria dell’Oratorio, debolmente riscaldata da una stufa kerosene, è insolitamente animata da personaggi più o meno noti dell’ambito socio-sportivo locale: nasce l’ATLETICA CHIARI, prima e timida società clarense ad occuparsi di questa disciplina. Scaturisce da una preparazione non facile, soprattutto per quanto attiene alla parte burocratica, privi come sono i suoi dirigenti di esperienze specifiche.

Animati dalla volontà propositiva degli Zini, dei Machina, degli Antonelli e di Daniele Rapetti in particolare, si riuniscono in quella stanza in 22. Don Giuseppe Corini, direttore dell’Oratorio, i fratelli Dino e Franco Zini, Felice Dotti, Adelchi Facchi, Daniele Rapetti, i fratelli Angelo e Alessandro Antonelli, Gino Mura, i fratelli Italo e Guido Longinotti. Ed ancora:: Luigi Begni, Pietro Ismondi, Piero e Romano Machina, anch’essi fratelli, Alfredo Ravelli senior, Luigi Dotti, il Prof. Franzini, Bruno Biffi, Mario Tosi, Lodovico Ferrari ed un’ultima persona, le cui generalità purtroppo, sfuggono alla memoria degli storici dell’Atletica Chiari.

Si è subito d’accordo sulla scelta del Presidente nella persona di Bruno Biffi e si raccoglie per le prime e necessarie incombenze societarie la somma di 22.000 lire; si redige lo statuto e si prepara l’affiliazione federativa, che, perfezionata poi nei primi mesi del 1964, sancisce di fatto la nascita dell’ATLETICA CHIARI, di cui oggi vogliamo celebrare i fasti per i trent’anni di ininterrotta attività.

Sono anni di congiuntura economica sfavorevole e le mille lire che ognuno dei convenuti alla costituzione del nuovo sodalizio ha dovuto sborsare, possono essere non poca cosa per la maggior parte di essi; a quei tempi, un quotidiano, inteso come giornale, costa 50 lire, grosso modo come la tazzina di caffè.

Grazie anche a quella somma, nasce a Chiari un società sportiva che oggi è fra le più longeve tra quante operano nel nostro territorio, e, in termini prettamente atletici, in provincia, seconda solo all’Atletica Brescia 1950.

Ormai il ghiaccio è rotto… si procede pertanto ad acquistare i cartellini, vengono stampate tessere e carta intestata, si improvvisa una segreteria, si fanno tanti progetti e… sogni.

Per il reclutamento degli atleti (alcuni appartengono al comitato promotore) si pensa di organizzare il I° campionato clarense d corsa campestre, in tre prove successive, sulle colline artificiali dell’Oratorio (chi le ricorda?) e nei campi limitrofi, dando subito un saggio di capacità organizzativa che si confermerà nei trent’anni successivi.

La fase preparatoria invernale si svolge nell’unica palestra allora disponibile a Chiari, quella della Scuola Media Morcelli, concessa solo il sabato sera dalle 20 alle 22 dietro compenso di 100 lire per ogni praticante e per ogni volta… e sono gli stessi atleti che provvedono al pagamento. Sabato d’alti tempi!

L’Amministrazione Comunale, recepita l’importanza educativa dell’attività sportiva, dota la Società di qualche attrezzo assolutamente necessario per lo svolgimento delle specialità tecniche: i ritti e l’asticella per il salto in alto, un disco, un peso, un giavellotto (di legno) ed un’asta metallica, attrezzi che vengono usati e soprattutto custoditi come si trattasse di un tesoro.

Nel Frattempo i consiglieri si adoperano per racimolare qualche lira con il tesseramento; con i pochi soldi acquisiti si comperano le prime scarpette chiodate (12 paia!) presso il laboratorio artigianale del Sig. Giuseppe Belotti, Si avvicina a grandi passi l’apertura della stagione agonistica 1964 ed i regolamenti (ed il decoro) prevedono che gli atleti abbiano un minimo di riconoscimento societario in termini di abbigliamento sportivo: tuta, maglietta e calzoncini sono l’indispensabile.

 La cassa della Società è nuovamente ridotta a zero, per cui ogni atleta si sacrifica ad acquistarseli in proprio: con la generosa complicità della ditta “Latas” di Tanzio Roveda compaiono tute felpate di uno strano color verdino anni sessanta, che non vi dico per la foggia, magliette bianche (erano canottiere?) con una striscia trasversale giallorossa.. i colori della nostra Città, perbacco!

Ovviamente le tute sono di quelle che si allungano appena prendo qualche goccia di pioggia, per poi ritirarsi inesorabilmente più del dovuto quando splende il bel sole; peggior sorte subiscono le magliette, in quanto scoloriscono e si macchiano ad ogni bucato.

La dicitura ATLETICA CHIARI sulla tuta è opera delle mamme degli atleti: una gara a chi ricama meglio con ago e refe, ma ovviamente ogni scrittura è un capitolo a sé in quanto a caratteri.

Il problema dei calzoncini sembra essere insormontabile, ma per una provvidenziale intercessione si riesce ad avere gratuitamente dalla Niggeler & Kupfer (più nota con il nome di “Caalchina”), una buona ed abbondante pezza di tela bianca, dalla quale ogni mamma ricava un paio di calzoncini… non certo di firma.

Consci da aver espletato tutte le formalità necessarie per una decorosa attività atletica, si è così pronti per il debutto della stagione agonistica ufficiale, cosa che avviene in primavera sulla pista e pedane di Brescia.

La trasferta vien fatta in treno (ricordiamoci che siamo nel ’64): immaginatevi l’apprensione e le aspettative di atleti e dirigenti. Particolare emblematico: ancora una volta ognuno pensa a procurarsi a proprie spese il biglietto del treno!

Il nostro primo impatto con il mondo atletico bresciano non è certo esaltante, anzi è piuttosto deludente, tant’è vero che l’allora “santone” dell’atletica bresciana ed italiana, il Prof. Bruno Bonomelli – valente tecnico, giornalista di testate nazionali, dirigente di società e statistico fama mondiale – non è assolutamente convinto della durata di questa società di provincia, che identifica nei parenti poveri dell’armata Brancaleone.

Rapetti sentenzia, e ne ha ben donde, suffrago com’è dall’orgoglio e dalla passione che gli rode dentro: “Sbaglierà…” e avrà ragione! Bonomelli diventerà poi un grande estimatore ed amico di tutti noi dell’ATLETICA CHIARI”

1908-1963 prima di noi..

PREMESSA

 A completamento di questo lavoro sull’Atletica Chiari 1964, riteniamo doveroso rivolgere lo sguardo al nostro passato atletico, a cominciare da quello più remoto.

E’ un compendio essenziale che riporta alla luce situazioni e personaggi forse troppo a lungo dimenticati per alcuni, ma assolutamente nuovi per parecchie generazioni.

Dietro ad ogni fatto, ad ogni atleta, si nascondono vicende umane, testimonianze d’epoca, retroscena immensi, a cui è impossibile, per ovvie ragioni, rendere del tutto giustizia. Il lettore può comunque spaziare con la fantasia e cercare di immaginare, ad esempio, le giornate di fermento vissute dalle cittadine che erano sede, magari un volta all’anno, di gare podistiche.

Accanto ai nostri personaggi compaiono quasi sempre i numeri dell’atletica, il risultato tecnico: non sono numeri da prendere con il sorriso sulle labbra, ma devono essere rivisitati alla luce della mentalità, dei mezzi a disposizione, della struttura fisica degli atleti (non si parlava certo di diete dissociate), del peculiare “modus vivendi” e pertanto devono essere tenuti nella massima considerazione, al pari di quelli odierni.

Nei primi trent’anni di questo secolo fu il podismo a scatenare l’entusiasmo delle folle: una disciplina più che altro praticata e seguita dalle classi sociali meno abbienti, non a caso veniva chiamato “lo sport degli umili”.

Quando poi si parla di pista, la nostra mente subito al “tartan”, alle piste in materiale sintetico coerente, gioielli dell’ultima generazione.

Nel 1922 invece le piste omologate dalla F.I.S.A. (si chiamava così la Federazione) e dove era possibile stabilire dei primati nazionali erano solo 12 in tutta Italia e tutte diverse fra loro come sviluppo (dai 270 ai 500 metri); ovviamente erano diseguali anche gli archi di curva ed i rettilinei, mentre i materiali erano i più sorprendenti: pirite, impasti di carbone fine con argilla, fondo di terra con scorie di carbone, per poi passare, molto più tardi, alla terra rossa, la famosa “tennisolite”. La pista migliore era quella di Bologna, curata con vera passione dal custode!

Nella quasi totalità dei casi l’atletica trovava spazio sul verde dei campi di calcio o nelle grandi piazze d’armi, ma il nostro pionerismo ha avuto come scenari principali le strade, dove regnava ancora lo sterrato e l’acciottolato.

 

I PIONIERI

 

Il 22 marzo del 1908, sulle orme della prima società ciclistica sorta a Chiari nel 1895, per merito dello sportivissimo Camillo Vecchiolini e compagni, nasce il “LentoClub Sportivo”. Al ciclismo aggiunge l’escursionismo, la scherma, il podismo, l’atletica e più tardi il calcio.

Grande merito del ”Lento”, oltre all’organizzazione dell’intera attività sportiva, è quello di realizzare nel 1922 un centro sportivo, con tanti di rettangolo di calcio, una pista di atletica in terra battuta ed una tribuna in legno. Il tutto ubicato in via Brescia, dopo la Villa Mazzotti. Su questo impianto vengono organizzate per quasi vent’anni, manifestazioni ginniche, atletiche e ciclistiche di grande richiamo: nel ciclismo si annovera la presenza di grandi campioni come Bottecchia e Girardengo. Qualcuno a Chiari ricorda ancora di aver assistito ad una gara di marcia vinta da Ugo Frigerio, una delle massime glorie atletiche di tutti i tempi.

Il Lento Club dispone anche di una bella e confortevole sede, sopra il Caffè Centrale, con sale per la scherma, per il bigliardo, per la lettura, per i concerti e per i ritrovi familiari.

Il 4 luglio 1909 viene organizzata sulle strade di Chiari la prima regolare gara di corsa: su un percorso di 7,2 Kilometri vince un certo A. Calzana di Chiari, di cui non ci è stato possibile conoscere di più. Forse è lo stesso atleta che, assieme ad altri quattro ciclisti, vince nientemeno che la Coppa Lombardia, gara a squadre sui 100Kilometri; parecchi erano infatti gli atleti che si cimentavano sia in atletica che nel ciclismo.

Nel 1910, il 31 luglio ed il 7 agosto, su cinque giri della circonvallazione esterna, pari a poco più di 9 Kilometri Chiari è teatro di due gare podistiche. La prima, a carattere provinciale, è appannaggio del clarense Luigi Emilio Parravicini, classe 1890 col tempo di 32’55” e secondo un certo Romanenghi, forse di Crema, che giunge a…270 metri. Singolare, come si può arguire, il risultato tecnico: al primo viene attribuito il tempo impiegato, mentre il secondo è giudicato in base l distacco, a occhio; sintomo dei tempi. Parravicini gareggia e vince parecchi premi soprattutto di natura alimentare, come si usava allora. La gara del 7 agosto è a carattere regionale ed è vinta da un rappresentante del Club Sportivo Brixia.

Il 12 maggio 1912 il Lento Club organizza ancora a Chiari una corsa per “indipendenti”. Scorrendo la classifica, dopo il primo posto di un certo Zanti di Brescia, si evidenza in settima posizione un atleta che si imporrà anche fuori dalle mura di Chiari: Giuseppe Breda, non ancora quindicenne, essendo nato il 3 dicembre 1897.

Anche la “Traversata di Chiari”, svoltasi il 25 agosto dello stesso anno, su un percorso di 4 Kilometri, vede Breda giungere quarto, dietro due bergamaschi ed un rovatese.

 

I BREDA

 

Il 15 marzo 1914 a Brescia, il “V Cross-country podistico nazionale di Km 7” una sorta di Campionato Italiano di cross corto di quel tempo è vinto da Carlo Speroni, allora fondista di livello mondiale; Giuseppe Breda che veste la maglia del Chiari FBC, è al settimo posto, ma primo dei giovani. Un risultato di tutto rispetto!

 

Nel 1919, in una riunione disputatasi il 17 agosto a Trieste, dove presta il servizio militare, Breda stabilisce il record provinciale dei 1000 metri con un ottimo 2’42” e ¾, secondo miglior tempo dell’anno e quindicesimo di tutti i tempi, in una classifica guidata dal grande Emilio Lunghi, per anni detentore del primato mondiale.

Bisognerà aspettare quasi cinquant’anni, sino al 1968, perché un altro atleta clarense, Fausto Filippini, avesse a migliorare il tempo di Breda!

Il 28 settembre ai Campionati lombardi disputatasi sulla nuova pista di via Lombroso a Brescia, Breda è uno dei tre bresciani che conoscono la gloria del podio, giungendo terzo sui 5000.

Il 1919 è anche l’anno della rivelazione del minore dei fratelli Breda, Gino (classe 1903); “Bridì” infatti si aggiudica la “Gara Express”, riservata ai giovani nati dopo il 1901, in 13’01 sui 3,5 Kilometri. Così scrive il quotidiano bresciano “il Cittadino”. Un outsider ha vinto brillantemente la corsa, battendo avversari abbastanza forti e ben allenati.

Ed a proposito di una successiva gara, lo stesso quotidiano puntualizza che: “Breda junior ha vinto come ha voluto e nessuno dei concorrenti ha saputo minacciarlo, anche da lontano. Buon elemento questo giovane clarense, che darà presto del filo da torcere al fratello ed a molti che oggi vanno per la maggiore. Correggendo la sua posizione in corsa ed aumentando il giuoco delle braccia egli guadagnerà in velocità, oltre che in estetica, senza alcun sforzo.”

Ormai i Breda sono lanciati, la loro ascesa è travolgente; li troviamo sempre protagonisti e parecchie volte vincitori qua e là per la regione ed anche fuori, nei corss, in pista, ma in maggior misura su strada.

I fratelli Breda amavano raggiungere i luoghi di gara in bicicletta (costava niente!), ma ne possedevano una sola, per cui a turno si alternavano alla spinta, con attaccato al manubrio un fardello pieno di polenta fredda e poco altro!

Il 1920 vede Giuseppe Breda cimentarsi con più frequenza in pista ed il 22 febbraio in una gara a Busto Arsizio egli fissa il suo personale a 4’51” nei 1500, mentre corre i 5000 in aprile in 16’30”, crono che migliorerà sensibilmente a Cremona il 13 maggio con un buon 16’22” e che resterà il suo miglior tempo nella specialità.

Il 23 maggio i fratelli clarensi partecipano al “Meeting di Matinengo” su una distanza di 6,5 Kilometri: Giuseppe è primo e Gino buon terzo.

Il 19 dicembre Breda senior è ancora protagonista della “Traversata notturna di Brescia”, dove giunge secondo con 21” dal formidabile Ernesto Ambrosini, che di lì a poco, dopo la medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Anversa, diverrà primatista mondiale dei 3000 siepi. Il 1 gennaio del ’21, l’ordine d’arrivo si ripete alla “Traversata notturna di Bergamo”, ma questa volta Ambrosini infligge solo tre metri di distacco al nostro atleta. La gara era iniziata alle 23 e 57 di  mercoledi 31 dicembre per terminare fra un tripudio di folla, alle 0 e 05 del primo dell’anno. Questa competizione anticipa nella storia dell’atletica fa famosa “Corrida di S, Paolo”. E chi l’avrebbe mai detto!

Una settimana dopo, il 9 gennaio, al cross dell’Epifania Km 3,5 di Cesano Maderno, Giuseppe risulta vincitore ed il 27 febbraio è ancora terzo al cross di Legnano.

Con il colore del Brescia F.C. i fratelli Breda il 20 febbraio 1921 si laureano Campioni Italiani di scorsa campestre di società vincendo la “grande medaglia d’oro”, messa in palio da Sua Maestà il Re Vittorio Emanuele III.

Nel 1922 i Breda sono ancora protagonisti alla “Traversata notturna di Bergamo”, in un’americana a coppie in quel di Milano ed alla “Traversata di Brescia”.

Sulla “Gazzetta dello sport” del 7 febbraio si legge: Magnificamente organizzata dal Chiari FC si è svolta domenica scorsa l’annunciata semifinale per la “Coppa Giornale del contadini” e su un percorso di 4000 metri pari a 15 giri di pista, il pubblico numeroso plaudì i pochi superstiti che tagliarono il traguardo e soprattutto Breda Pietro, la ottima promessa che compì i 4000 metri in 14’20”. Il tempo ottenuto e l’entusiasmo suscitato danno valore alla corsa che ha in tal modo sortito scopo di propaganda tra le masse”.

Il 19 febbraio i Breda sono ancora trai primi al cross “Ai Boschi Eridanei” di Cremona.

Il 5 marzo gli atleti clarensi sono nuovamente a Milano al “I Cross Internazionale – Challange Fiera Campionaria” ed in un consesso così qualificato, parecchi sono infatti gli stranieri di grido presenti, Giuseppe è veramente grande con il dodicesimo posto, a poco più di un minuto del vincitore –Carlo Speroni, mentre il fratello Gino ancora juniores è trentesimo.

 Gino è poi a Padova ai Campionati Italiani di corsa campestre (13°), corre a Milano al “Meeting del Post Resurgo Libertas” ed alla finalissima della “Coppa del giornale del contadino” del 2 aprile, dopo un entusiasmante lotta durata 15’0” e 1/5 è secondo dietro ad Enrico Cerri del SC Savona.

Il 23aprile riesce brillantemente vittorioso alla Popolarissima dell’US Olimpia di Milano e il 2 luglio in un affollatissimo “Doppio giro di Lodi” Giuseppe, questa volta con la maglia dello Sport Club Italia di Milano, è battuto da una delle sue “bestie nere”, l’amico Carlo Matinenghi, milanese dell’Internazionale FC.

Alla prima “Popolarissima” di Brescia del 16luglio Gino Breda coglie un lusinghiero successo avvalorato anche da un significativo 19’04”. Il 23 luglio, in una riunione su pista a Somma Lombardo (Varese), in una corsa di 5363 metri (sic!), Giuseppe e Gino sono rispettivamente secondo e quinto battuti da Speroni. Il30 luglio i due fratelli si dividono i compiti: Gino vince a Brescia una gara podistica di mezzofondo, coprendo i 1609 metri (è un miglio) in 5’34” e nella medesima giornata si aggiudica un’americana a coppie con Nello Zonaro. Giuseppe invece si cimenta su un 1500 in pista dove ottiene 4’54”.

Martinenghi li batte ancora alla traversata di Brescia ed il 17 settembre la “Doppia attraversata di Iseo, viene assegnata a Gino “in quanto il vincitore Filippini, che era riuscito scorrettamente a battere Breda sul traguardo, è distanziato al secondo posto” (dalla Gazzetta dello Sport).

La “grande stagione” dei Breda non è ancora terminata: il 24 settembre al “Giro di Bergamo” Giuseppe è primo, mentre il 15 ottobre è fra i primi al “I giro di Broni” (Oltrepò pavese), con la maglia del 77 fanteria.

Per Giuseppe Breda arriva finalmente il gran giorno dell’affermazione definitiva. E’ il22 ottobre 1922, quando vince una delle corse più importanti d’Italia, il “Giro di Milano”, giunto alla sua nona edizione (era la Stramilano competitiva di quei tempi) sotto una pioggia battente e tra un tripudio di folla osannante. Nella gara riservata agli juniores, Gino è altrettanto valido con la decima posizione.

Per effetto di questi risultati, la domenica dopo, i due campioni clarensi: “…sono stati festeggiati a Chiari con un banchetto offerto da un gruppo di soci del Chiari FC” dalla “Gazzetta dello Sport” del 3 novembre.

 

L’ultima gara dell’anno nella quale vediamo impegnato uno dei fratelli Breda è il “Doppio giro di Leno” dell11 novembre, dove Gino è secondo dietro all’emergente Guglielmo Filippini.

La stagione agonistica del 1923, vede ancora i Breda sugli scudi, anche se la loro attività podistica risulta un po’ ridotta, cosa che comunque non impedisce a Giuseppe di essere terzo al”Cross-Country internazionale di Torino” del 28 gennaio ed a Gino di cogliere una significativa vittoria al cross della “Coppa Carla” di Milano il 25 febbraio. A Chiari il 4 marzo, in una gara regionale allestita in onore dei fratelli Breda, per le loro significative vittorie dell’anno precedente, in ana giornata memorabile per Chiari, la storia ci consegna un podio di grande prestigio: !° Ambrosini, 2° Giuseppe Breda, 3° Speroni! Un piazzamento di maggior rilievo lo realizza l’11 dello stesso mese, quando giunge 3° al Campionati Italiano di corsa campestre a Firenze.

 Il fiore all’occhiello di Giuseppe Breda, almeno dal punto di vista prettamente tecnico, è la gara dei 10000 metri svoltasi all’Arena di Milano il 16 settembre, dove il nostro, pur battuto da Costante Lussana, ottiene un validissimo riscontro cronometrico che lo colloca al quarto posto nella classifica italiana del 1923 e congiuntamente al 18° in quella di sempre.

Nel 1925 l’attività dei Breda comincia a scemare, anche se al “Cross dell’Epifania” di Cesano Maderno, Giuseppe è terzo ed il 12 luglio Gino Breda si laurea Campione Bresciano su strada e vince altresì una corsa a San Pancrazio. Giuseppe infine chiude l’anno ancora tra i migliori d’Italia nei 10000, al settimo posto assoluto con 34’36”.

Il 7 novembre 1926 a Chiari si svolgono i Campionati Provinciali di atletica organizzati dalla XV MVSN (Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale) e nei 5000 vince Giuseppe Breda, che ora gareggia per la Pro Patria di Busto Arsizio, e Gino è secondo.

Da questo momento le gesta di Gino Breda, ancora un giovane di ventiquattro anni, si interrompono di colpo, mentre quelle del più anziano Giuseppe proseguono anche se in tono minore. E’ del 17 febbraio 1931 quella che molto probabilmente fu l’ultima sua vittoria: a 34 anni suonati, tesserato per la GS Caproni di Milano, vince il Campionato bresciano di corsa campestre e precede il concittadino Giuseppe Pederzoli, anche lui come Vittorio Lorini, tesserato per la Biagio Nazzaro. Vittorio Lorini, che diverrà successivamente uno dei personaggi della “Clarensità”, aveva vinto nel 1924 il “giro di Mompiano”.

Giuseppe Breda è comunque ancora grande, quando tre anni dopo, nel 1934, realizza un 34’04”2 nei 10000 a trentasette anni, che migliora di poco il suo personale e lo colloca ancora una volta nella lista nazionale, al dodicesimo posto assoluto.

A febbraio del 1935, Giuseppe Breda, ora tesserato per la Iris 1914 di Milano è ancora terzo alla campestre provinciale dei giovani fascisti e questa è praticamente la sua ultima apparizione, almeno a certi livelli.

 

DAL 1935 AL 1963

 

Parecchi sono i nostri giovani concittadini che militano nelle più disparate aggregazioni fasciste; dalla ONB (Opera Nazionale Balilla), alla GUF (Giovani Universitari Fascisti). Ai campi Dux, essi ottengono ottimi riscontri tecnici anche in atletica.

Italo Longinotti, in quel periodo Fiduciario bresciano del FF.GG.CC. (l’organismo nazionale sportivo), è senza dubbio uno dei migliori, in quanto i suoi tempi sull’accoppiata 400/800 sono di notevole valore. Egli corre queste distanze, e sono i tempi dei Lanzi e dei Beccalli, in 51”5 e 1’59”6; quest’ultimo risultato è ancora primato clarense! Longinotti sigla anche 11”4 sui 100, corre i 200 in 24” netti e supera i 6 metri nel salto in lungo.

In quest’ultima specialità, la palma del migliore tocca senza dubbio a Luigi Begni, sempre ben piazzato nelle gare ed autore di un bel 6,57 il 16 ottobre 1936, affiancato da un altrettanto valido 11”3 sui 100.

Altro atleta di indubbie qualità poliedriche, risulta essere stato Giacomo Capitanio, che negli anni ’36 e ’37 fissa questi limiti personali: 6,12 nel lungo, 1,60 nell’alto, 18”5 sui 110 ostacoli e 2,60 di salto con l’asta, in quest’ultima specialità è però sopravanzato dal 3,05 di Gino Marzani uno dei migliori bresciani di quei tempi; il primato clarense passa, circa due anni dopo, nelle braccia di Stefano Bocchi, che ad un “Campo dux” di Ancona del 27 agosto 1939 valica i metri 3,10. Ed ancora buon saltatore è Renato Venere, purtroppo morto giovanissimo.

Giuseppe “Bepi” Rocco, una delle figure più importanti della Resistenza clarense ha ottenuto buoni risultati nell’alto e nel lungo. Ed ancora Fioravante Baroni, astista da 2,63 nel ’39, imitato da un certo Bertoli a 2,40 nella medesima specialità.

Umberto Bosetti si distingue nel salto in alto (1,58), Flaminio Mura lancia bene il giavellotto sino a 37,72, Arnaldo Bonfadini ed un certo Marini, sono buoni velocisti; Gino Mura, E. Massetti e Luciano Festa (per tutti “Ceco Picini”) sono dei validi mezzofondisti veloci.

Natale Pandolfi segna 10,35 nel triplo, ma Natale Plebani, valido anche come velocista lo supera con 12,00 metri. Ricordiamo ancora Faustini Faglia sui 400 metri, Cesare Vavassori con 2,60 di salto con l’asta ed Alfredo Ravelli, buon mezzofondista 4’34”6 nei 1500 nel 1937, oltre a cimentarsi in altre specialità, asta compresa. Alfredo sarà per anni consigliere dell’Atletica Chiari.

Guido Longinotti, valido marciatore, va ricordato soprattutto per le sue numerose partecipazioni alla 100 Km.

Un elenco che continua poi con il giavellottista Guido Turotti, Poloni, Aldo Falconi, Bruno e Ugo Dall’Olio, il buon discobolo Giacomo Piantoni, Delfrate, Cesare Olmi (pesista), Mario Tosi ed altri ancora.

L’ultima guerra annienterà poi, fra le altre attività, anche quella sportiva, con grave danno per quelle generazioni che vi si trovano coinvolte. Successivamente il merito d’aver tenuto acceso l’interesse della pratica sportiva è soprattutto della scuola, grazie alla capacità propositiva di valenti insegnanti quali Armando Filiput, uno dei più grandi ostacolisti italiani e mondiali di tutti i tempi e Augusto Martini, che si adoperarono, attraverso le gare studentesche del famoso “Trofeo Spedini”, parecchie volte vinto dai ragazzi di Chiari, a far conoscere ai giovani il fascino dell’atletica leggera.

i nostri primi trent'anni

Il primo anno l’attività agonistica dell’Atletica Chiari viene svolta da ben 22 atleti, cosi suddivisi per categoria: 8 allievi, 9 juniores e 5 seniores. In provincia siamo già il secondo sodalizio come numero di tesserati.

              Dopo il primo impatto, un po’ deludente, anche per l’inevitabile inesperienza, si comincia a raccogliere qualche frutto: nel salto in alto allievi Mauro Begni raggiunge la misura di 1,65, conquistando nel contempo il titolo provinciale, il primo per la nostra società.

              I nostri ragazzi presenziano a 25 riunioni ed il fiore all’occhiello è la partecipazione alla fase regionale del campionato di società juniores “Trofeo Ballerini e Ferrario”, che si svolge all’arena di Milano, uno dei santuari dell’atletica italiana … e non è poco per dei neofiti!

              Per incentivare la partecipazione e farci conoscere, si aderisce addirittura alla “Marcia della Speranza”, camminata ecologica, ma soprattutto iniziativa religiosa che da Chiari si snoda fino al Santuario di Caravaggio.

              L’anno 1964 vede subito l’Atletica Chiari impegnata ad organizzare gare di ogni tipo: campestri, corse su strada e via dicendo… non è solo la smania del nuovo, è piuttosto, una convinzione che durerà.

              Dopo le campestri invernali, aperte a tutti, nell’ambito delle manifestazioni collaterali alla Fiera di Chiari, rassegna di notevoli ambizioni animata e sostenuta dall’entusiasmo e dalla capacità organizzativa di Enrico Begni (chi l’ha conosciuto ne serba tuttora un grande ricordo), si organizza il I° giro podistico di Chiari, una gara interregionale che ha come mossiere niente meno che Giuseppe Breda, un atleta clarense che animò per tanti anni le strade di mezza italia, andando a vincere numerose ed importanti corse,

              La gara si svolge su un percorso cittadino, fra due ali di folla entusiasta, con la partecipazione di atleti di buon livello, quali Bargnani, Lavelli ed altri, ma soprattutto con la presenza vittoriosa di Antonio Ambu, spalleggiato da Franco Volpi, a quei tempi titolari della maglia azzurra in tutte le manifestazioni internazionali. Primo atleta clarense risulta Giovanni Chiari. E’ il 2 giugno 1964. Data storica per noi!

              Il I° Meeting Città di Chiari, anche questo libero a tutti, si svolge il 19 luglio presso l’Oratorio maschile, con la novità delle prime gare di corsa, salti e lanci. E’ invece del 27 settembre l’organizzazione della II° Olimpiade Clarense, con tanto di fiaccola benedetta in Duomo dal prevosto Monsignor Pietro Gazzoli e con l’inaugurazione ufficiale da parte del Sindaco, Sen. Pietro Cenini.

              Il consuntivo atletico di questo primo anno è quanto mai lusinghiero: si registrano infatti le buone prestazioni della staffetta 4X100 composta da Gianni Serina, Vito Memoli, Mauro Begni e Pietro Marzoli, i successi dello stesso Serina nel salto in lungo e di Marzoli sempre ben piazzato nelle gare di sprint.

              I mezzofondisti si distinguono soprattutto nelle corse su strada e grazie ad Angelo Briola, Giovanni Chiari, Gianpaolo Delfrate e Virgilio Baresi, l’atletica Chiari in questa specialità chiude l’anno al 42° posto nella graduatoria assoluta italiana ed al 30° a livello juniores.

              Ai primi di luglio l’allievo Mauro Begni, dopo una lunga trasferta in quel di Genova, a mezzo di una potente … “Bianchina familiare”, si piazza al 4° posto nel salto in alto con il primato personale di 1,70 al Trofeo “Mamma Garaventa”, allora una sorta di Campionato Italiano di categoria.

              Da menzionare infine la buona stagione agonistica di Romano Machina nella velocità.

 

 

1965

 

 

          Ormai la società è lanciata ed il proselitismo atletico comincia a dare i suoi frutti, tant’è vero che parecchi giovani entrano a far parte del gruppo: fra gli altri Renato Serina e Fausto Filippini, che avranno modo di distinguersi subito.

              Il primo appuntamento è la disputa di una prova del Campionato Provinciale di corsa campestre da noi organizzata al campo sportivo comunale e nei prati circostanti, durante l’intervallo di un incontro di calcio; buono risulta il comportamento dei nostri rappresentanti nelle tre categorie maschili.

              I dirigenti della società non stanno certo a guardare in fatto di iniziative. Tra l’altro pubblicano in proprio un giornaletto mensile: “Atletica nostra”, sulle cui pagine trovano spazio le notizie inerenti all’attività atletica ed ai risultati ottenuti, ma anche dibattiti e polemiche circa l’uso degli spazi, inclusa la pista, a quei tempi più che mai una pista da cross. La nostra attività continua di pari passo con gli appuntamenti stagionali: Mauro Begni vince il titolo provinciale studentesco di salto in alto con la ragguardevole misura di 1,75 e quaranta giorni dopo centra un altro prestigioso obiettivo: vince infatti, con 1,72, i Campionati regionali allievi. Primo titolo regionale per la nostra Società.

              Alla luce di questi risultati la classifica nazionale 1965 di salto in alto vede per la prima volta un nostro atleta inserito ai primi posti della graduatorie. Eccola:

 

LISTA NAZIONALE SALTO IN ALTO ALLIEVI

 

1,85       Acerbi Marco                     Cogne Aosta

1,83       Baraldi Pinamonte               Libertas Mantova

1,83       Saccomanno Ermanno               Caal Roma

1,83       Schivo Marco                     A.S. Foce San Remo

1,80       Botò Giuseppe                   Atl.CSI Piacenza

1,78       Ghidetti Tomaso               Atl. Cremonese

1,78       Armoni Raffaele                 U.S. Orvietana

1,76       Pistolato Antonio               G.A. Treviso

1,76       Belloni Luca                       G.S. Gaspar. B.

1,75       Begni Mauro                     Atletica Chiari

 

              Una bella compagnia se consideriamo che Marco Schivo è stato per anni uno dei migliori saltatori in alto italiani e Marco Acerbi diverrà un ostacolista di livello europeo.

              Fausto Filippini si rivela subito un mezzofondista con parecchie qualità tutte ancora da sviluppare sia nelle campestri che nelle gare in pista; di un certo livello provinciale sono poi le misure che ottengono Renato Serina nel giavellotto e Giovanni Serina nel salto in lungo. Nel frattempo angelo Briola continua a macinare chilometri e ogni occasione è buona per migliorarsi.

              La corsa su strada per le vie di Chiari, giunta alla II edizione e che assapora ormai la fama della “classica”, vede la vittoria di un mezzofondista di livello nazionale quale Luigi Conti e, anche se la gara viene avversata da un furioso fortunale, la nostra organizzazione riscuote successo, sottolineato anche da un pubblico numerosissimo.

              I migliori atleti della nostra Società chiudono l’anno con buoni risultati: Gianpaolo Delfrate ottiene 4’35”0 nei 1500 a Milano e Romano Machina nella medesima riunione ferma i cronometri al personale di 53”9 sui 400 piani; in altre riunioni l’allievo Fausto Filippini chiude i 1200 nell’ottimo tempo di 3’30”2 ed Angelo Briola ottiene 36’45”8 nei 10000 e 11’04”3 nei 3000 siepi, senza ovviamente gli specifici allenamenti sulle barriere e sulla siepe… e chi le aveva ?

              E’ d’obbligo ricordare infine le buone partecipazioni di Silvano Mombelli, Michele Piantoni, Bruno Galbiati, Roberto Mondini e Giovanni Trainini.

 

         

1966

 

 

Nell’inverno l’Atletica Chiari è impegnata ad allenare un buon gruppo di mezzofondisti, calamitati dalla figura del giovane allievo Fausto filippini, che pare mantenga appieno le promesse di uomo di punta.

              Le sedute in palestra e soprattutto gli impegnativi test stradali sul percorso Chiari-Roccafranca-Rudiano-Chiari per circa 20 Km., sono l’argomento del giorno nei dibattiti della nostra Società, così come tiene banco un altro spinoso argomento e cioè la partenza per altri lidi da parte dell’atleta Mauro Begni.

              Begni, ottenuto il nullaosta, passa infatti nelle file della più titolata Atletica Brescia, certamente una società che offre molto di più in termini di immagine e di stimoli, soprattutto per un atleta emergente quale egli è.

              Fausto Filippini nel frattempo inizia alla grande la stagione, vincendo alcune campestri, una delle quali è anche il Campionato Provinciale, mentre a livello collettivo l’Atletica Chiari ben si piazza nella speciale classifica regionale.

              Oltre al distacco di Mauro Begni, partono, seppur temporaneamente per il servizio militare, altri due giovani, che, grazie proprio alle loro buone prestazioni, vengono arruolati nelle migliori società atletiche militari: Aldo Mussinelli nel Centro Sportivo Esercito e Romano Machina presso i Carabinieri Bologna. Ai campionati militari tenutisi a Napoli, Mussinelli si piazza al 10° posto nella gara di marcia e Romano Machina giunge ottavo nei 400 piani, dimostrando cosi il loro valore.

              La terza edizione del “Giro podistico di Chiari” vinta dal milanese Segrada, che regola altri importanti partecipanti, valorizza altresì i nostri atleti con i buoni piazzamenti di Angelo Briola e Virgilio Baresi, i quali, pochi giorni dopo, riportano a Calolziocorte il successo nella gara a squadre in una qualificata corsa su strada.

              Fausto Filippini torna al successo questa volta vincendo il titolo regionale allievi di corsa su strada e poco dopo si aggiudica anche il titolo, sempre regionale, nella difficilissima gara dei 1500 siepi con un ottimo tempo. Nel prosegui della stagione Fausto centra anche i minimi di partecipazione ai Campionati Italiani sia nei 1000 metri con 2’40”5 che, soprattutto, nei 2000 metri: con 5’59”0 risulta essere anche il nuovo Primatista Provinciale (Saronno 2/7/66).

              Per lui il gran giorno giunge ai Campionati Italiani allievi, che si svolgono alo stadio Olimpico il 2 e 3 di un mite ottobre romano. Fausto vince addirittura una serie dei 1000 metri, ma, soprattutto, si classifica al 6° posto nei 2000, gara a lui più congeniale.

              Sul grande tabellone luminoso dello stadio Olimpico, solitamente riservato alle imprese dei grandi, questa volta a caratteri cubitali abbiamo potuto leggere il nome di un ragazzo dell’Atletica Chiari.

              Roberto Mondini (2’58”2 nei 1000 allievi), Virgilio Baresi (9’58”2 nei 3000 e 38’00”1 nei 10000) e Gianpaolo Delfrate, che sfiora la fatidica barriera dei due minuti, ottenendo 2’02”5 negli 800 metri ed ancora 4’23”2 nei 1500 e 9’52”5 nei 3000, sono i nostri migliori atleti juniores. Angelo Briola porta il suo limite personale a 10’40”4 nei 3000 siepi.

 

 

1967

 

 

          L’Atletica Chiari, fedele al programma organizzativo che si era prefissa, propone addirittura una prova di Campionato Lombardo di corsa campestre maschile che vede la vittoria di un beniamino del pubblico clarense: Antonio Ambu.

              Da sottolineare la presenza massiccia a questa gara: ben 270 atleti al via, divisi nelle varie categorie, segno evidente che a Chiari ritornano tutti volentieri.

              Questo però sembra essere l’anno di Briola, almeno a giudicare dai continui miglioramenti personali che lo portano a discreti risultati, quali il 35’42”2 sui 10000, il 16’57”5 sulla mezza distanza, il 4’36”3 nei 1500 e i 9’48” netti sui 3000.

              La stagione di Filippini, passato nella categoria juniores, è quanto mai su ottimi livelli: egli ottiene nei 1500 siepi il minimo per i Campionati Italiani che si svolgono a Firenze, dove raggiunge l’ottavo posto in batteria con un buon 4’39”4. Fausto comunque si è distinto anche nelle campestri e termina l’annata agonistica inanellando risultati di tutto rispetto in campo nazionale: 2’02”3 negli 800 metri (anche se non è un mezzofondista veloce), l’eccellente 4’06”7 nei 1500 piani e l’apprezzabile 9’30”6 nei 3000. in proiezione futura si cimenta altresì sui 5000, fermando i cronometri a 15’44”6, creando più di un’aspettativa.

              Non dimentichiamo che anche il 1967 vede l’atletica Chiari impegnata ad organizzare il “Giro podistico di Chiari” con il successo di sempre.

              Ma il 1967 è un anno un po’ avaro di risultati per tutti gli altri atleti, mentre sul fronte societario i fondi necessari per la gestione e le trasferte diventano sempre più difficili da reperire.

              Vi ricordate il professor Bonomelli? Ebbene la sua società; per difficoltà varie, ha chiuso i battenti e pertanto egli ci propone il passaggio dei suoi atleti al nostro sodalizio. La proposta, dopo attento esame del Consiglio direttivo, viene accettata.

              Nel dicembre, durante il periodo delle campestri a livello provinciale in più di un’occasione i nostri atleti risultano vincitori in tutte le categorie: Guido Colosso tra i ragazzi; Luciano Bertolotti tra gli allievi; Fausto filippini tra gli juniores ed Albertino Bargani tra i seniores. Da ricordare inoltre i piazzamenti di Federico Pighetti, Roberto Mondini e Giuseppe Salvoni.

              Sulla scorta di questi risultati, la nostra Società raggiunge il 16° posto nella speciale Classifica Lombarda di corsa campestre.

 

 

1968

 

 

          Prosegue l’attività di cross che così brillantemente aveva concluso l’annata precedente. Anzi i risultati migliorano grazie alla partecipazione ed alle vittorie conquistate in campo regionale dai vari Filippini e Bargnani. Tra le gare più importanti spiccano la partecipazione al cross del “Campaccio” da parte di Filippini, Bargnani e Bertolotti ed alla gara internazionale della “5 Mulini” dove Filippini si classifica al 6°. Stessa posizione per Fausto ai Campionati Italiani di Viareggio. La speciale classifica di corsa campestre ci vede posizionati al 4° posto in Lombardia.

E’ l’anno della definitiva consacrazione per Fausto Filippini: negli 800 metri realizza il personale di 2’01”8 mentre nei 3000 è a 9’03”8; ma è soprattutto nei 1000, nei 1500 e ancor più nei 1500 siepi dove Fausto eccelle a livello nazionale, con i rispettivi tempi di 2’36$, 4’02”3 e 4’24”8, risultato quest’ultimo che lo pone ai vertici della graduatoria nazionale juniores:

 

LISTA NAZIONALE 1500 SIEPI JUNIORES

 

4’14”1                   Fruncillo Nicola                 FF.GG. Roma

4’21”4                   La Mantia Antonino               VV.FF. Palermo

4’23”0                   Floridia Luigi                     Athlon Siracusa

4’23”4                   Mariani Ugo                       Asa Ascoli

4’24”8                 Filippini Fausto               Atletica Chiari

4’25”5                   Del Zoppo Pietro               Libertas Teramo

4’25”8                   Valori Giuseppe                 Acli Campidoglio

4’26”3                   Creati Paolo                       Lib. Aterno Pescara

4’27”5                   De Conti Sergio                 FF.GG. Roma    

4’27”7                   De Santis Vincenzo               FF.GG. Roma

 

              Il 27 luglio avrebbe potuto essere per il nostro atleta il gran giorno, uno di quelli che non si dimenticano mai più nella vita.

              Si disputano a Napoli i Campionati Italiani Juniores e Fausto si presenta nella rosa dei favoriti. La gara dei 1500 siepi si svolge proprio come lui vuole: infatti il nostro atleta si presenta sul rettilineo finale in testa. Malauguratamente però inciampa sull’ultimo ostacolo, cade, si rialza, coraggiosamente, ma giunge solo al 4° posto, giù dal podio. Sfuma così per Fausto e per l’atletica chiari la possibilità di vestire la maglia di campione italiano. Si laurea comunque campione regionale sia nella stessa specialità che nella strada.

              Trascinato dai vari Bargnani, salamina, Ragazzini, Rosa ed altri, si mette in luce un buon mezzofondista clarense: Giuseppe Salvoni, un contadino dal carattere introverso, timido, ma con una corsa di incredibile facilità e scioltezza; purtroppo per lui e per noi farà solo poche gare.

              L’organizzazione dell’ennesimo “Trofeo Breda”, gara interregionale su strada per le vie di Chiari, ci vede impegnati per la prima volta a realizzarla in notturna, con una ulteriore attrazione per il numeroso pubblico presente, che palude alla vittoria di Massimo Begnis, ex campione italiano dei 3000siepi. Sono presenti alla competizione mezzofondisti in procinto di vestire la maglia azzurra alle Olimpiadi di Città del Massico.

              Non ci si può dimenticare di Silvano Mombelli e di Mauro Begni che, indossati i colori dell’Atletica Brescia, proseguono con brillanti risultati la loro carriera atletica.

              Begni addirittura raggiunge livelli di tutto rispetto in quanto il 15 agosto a Livorno, nel corso del triangolare Juniores fra Italia. Polonia ed Jugoslavia, veste la maglia azzurra. E’ il primo ed uno dei pochissimi atleti di Chiari ad arrivare a tanto!

              Purtroppo in società si evidenzia la mancanza di una organizzazione capillare a livello tecnico, che non permette di curare con altrettanta validità le altre specialità ed in particolar modo il settore lanci. Nel settembre, noi dell’atletica ci troviamo coinvolti in una svolta importante per quanto attiene gli impianti sportivi. Evaristo Gnutti, nota figura di imprenditore, ci mette disposizione una ruspa e due camions: inizia così lo sgombero delle montagnette di terra poste ai lati del campo di calcio dell’Oratorio maschile. E’ il primo passo per la tanta “agognata” pista di atletica.

 

 

1969

 

 

          Il 1969 è un anno importante per lo sport, in quanto vengono istituiti in Italia i “Giochi della Gioventù”. In origine è una buona idea, utile ad avvicinare il più possibile i giovani alla pratica sportiva.

              Dalla prima fase, quella gestita dai comuni (i quali si avvalgono dell’aiuto concreto delle società sportive operanti nei rispettivi territori), si passa poi a quella curata dalla scuola con conseguenze purtroppo non esaltanti, dal momento che gli addetti si limitano a fare il loro dovere, ma non certo di più. Per operare nello sport, con i giovani, sono necessarie altre prerogative quali competenza specifica, la passione ed il calore dell’aggregazione.

              I primi giochi clarensi, momento molto importante per la nostra società in quanto costituiscono terreno di reclutamento, si svolgono sulla “nuova pista” dell’Oratorio, che al momento si presenta tracciata ma ancora sterrata. Per la prima volta gareggia anche il gentil sesso: occasione buona per creare anche in seno alla nostra Società l’atletica femminile.

              Attraverso la fase comunale e quella intercomunale di Palazzolo S/O, si giunge alla finale, disputatasi allo stadio Rigamonti di Brescia. Ci ritroviamo con alcuni atleti dall’avvenire molto interessante: registriamo infatti il 4° posto per Luisa Vezzoli nel salto in alto, il 3° posto di Martina Facchetti nel salto in lungo e la bella prova di Renato Lorini nel salto in alto, mentre si evidenziano nel corso dell’anno altri giovani.

              Luciano Bertolotti e Angelo Briola continuano a distinguersi soprattutto nelle campestri, mentre il ciclo degli atleti di Bonomelli, con il ritiro di Albertino Bargnani, si esaurisce definitivamente.

              In seno alla Società registriamo dolorosamente una scissione operata da alcuni atleti e dirigenti capitanati da Romano Machina, che dopo le esperienze militari passate nel sodalizio dei Carabinieri Bologna, pensa di fondare una nuova società: la Stadium.

              Dal punto di vista organizzativo la nostra Società non demorde e, fra le altre gare, spicca sempre il “Trofeo Breda” di corsa su strada, una classica che molti ormai ci invidiano.

 

 

1970

 

 

 

          Un fulmine a ciel sereno?, un miracolo?, conoscenza d’alto rango?, Tangenti?. Nulla di tutto questo! Grazie al nostro impegno ed alla nostra serietà, dimostrata in questi pochi anni di attività, la Federazione Italiana di Atletica Leggera, da Roma ci assegna l’organizzazione del “Campionato Italiano di corsa campestre femminile”.

              Un riconoscimento ed un impegno memorabili! Ci si mette tutti all’opera, le difficoltà sembrano insormontabili, ma l’8 marzo 1970 ci trova tutti pronti per questo arduo impegno. La giornata è decisamente infelice in quanto segnata da neve, pioggia e vento. La soddisfazione nostra e di chi aveva creduto in noi è grande, grazie alla nostra perfetta organizzazione.

              Nelle tre categorie federali gareggiano oltre 300 atlete provenienti da tutta Italia: un numero rilevante, come rilevanti sono i problemi logistici.

              La vittoria nella categoria assoluta irride a Paola Pigni, una grande atleta pluriprimatista italiana in varie specialità, primatista del mondo dei 1500, una donna che aveva risvegliato il gentil sesso dal torpore atletico.

              In casa nostra il 1970 è un anno di grande entusiasmo dettato anche dal fatto che parecchi giovani provenienti dai Giochi della Gioventù, si trovano con grande merito a gareggiare per sé e per l’atletica Chiari.

              Luisa Vezzoli vince la fase provinciale della Coppa Italia con 1,40 nel salto in alto e buone sono le prestazioni di Martina Facchetti (lungo 4,91), Giancarla Vertua e Marzia Colombo (rispettivamente a 13”2 e 13”5 nei 100 metri). E ancora Aldo Duiella con buone prove nel salto triplo; Sandro Colombo con un buon 11”4 nella corsa veloce; Mauro Ravelli con 6,08 nel lungo e Renato Lorini che si eleva sino a 1,75 nell’alto, una prova foriera di risultati ben più brillanti.

              Non siamo un popolo di mezzofondisti, ma stiamo eccellendo anche nella velocità e nei salti.

              6 Settembre, Como, Campionati Regionali Allieve: Luisa vezzoli è sugli scudi con la vittoria nel salto in alto con 1,43 dopo una combattutissima gara; Martina Facchetti s’infortuna presto, ma con un buon primo salto a 4,86 nel lungo ottiene il bronzo.

              13 Settembre, Milano, Campionati Regionali Allievi: nell’alto primo è Renato Lorini con 1,80, misura che gli consentirà di partecipare ai campionati italiani; anche Aldo Duiella ottiene la misura minima d’accesso nel salto triplo.

              20/21 Settembre, Siena, Campionati Italiani Allieve/e: non sono molte le società che si possono permettere il lusso di presentare ai Campionati ben quattro atleti. L’Atletica Chiari si! Ancora una volta registriamo una gara memorabile di Luisa Vezzoli, che nell’alto si migliora ancora sino a 1,48, raggiungendo il settimo posto assoluto. Buona la 12° posizione di Martina Facchetti con 4,85 nel lungo, mentre i due ragazzi si arenano, perché l’emozione gioca brutti scherzi. Lorini salta soli 1,70 per il 22° posto e Duiella è 18° con 12,92 nel triplo.

              Luisa Vezzoli avrà l’onore della convocazione nella Rappresentativa lombarda a Lugano contro il Canton Ticino, ben figurando anche in questa occasione.

              I nostri juniores, certamente non ai livelli degli allievi, trovano una stagione di tutto rispetto: Renato Festa realizza 50”7 nei 400 piani, Luciano Bertolotti 2’10”0 negli 800, Andrea Calabria 11”8 nei 100. Nella stessa gara farà fermare i cronometri a 11”7 Alessandro Lupatini, successivamente e a lungo assessore allo sport del Comune di Chiari.

 

 

1971

 

 

          Le previsioni sono per una stagione esaltante. Il lavoro invernale in palestra, con Daniele Rapetti che da solo segue un po’ tutti, sembra possa dare dei buoni frutti.

              Nella stagione precedente avevamo avuto degli ottimi risultati soprattutto con Lorini, Vezzoli e Pozzali. Il 2 maggio all’Arena di Milano inizia ufficialmente la stagione nazionale e per noi sono subito “fuochi d’artificio con botti”.

              Al mattino Manuela Pozzali, diciottenne di belle speranze, ottiene con 1,58 il record regionale di salto in alto; il precedente resisteva dal 1958!

              Il pomeriggio è illuminato da un altro primato regionale nella stessa specialità: è di un altro nostro atleta, Renato Lorini che lo fissa alla misura di 1,91, strappandolo all’amico-rivale Lorenzo Bianchi, che l’anno precedente aveva sorvolato la misura di 1,90.

              Questi sono i fuochi d’artificio… i botti arrivano il 29 maggio: Renato Lorini si laurea campione lomdardo allievi, ma, ciò che più conta, con il nuovo record di 1,93.

              Un mese dopo, Manuela Pozzali non vuole essere da meno e vince con 1,55 i regionali juniores.

              Entrambi disputano a luglio i rispettivi Campionati Italiani di categoria: Renato è 5° a Siena con 1,90 e Manuela 4° a Pisa con 1,55. Risultati veramente eccellenti anche dal punto di vista tecnico.

              Manuela Pozzali parteciperà poi, prima donna clarense, ai Campionati Italiani Assoluti di Roma, vinti da una certa Sara Simeoni!

              Renato Lorini il 29 agosto porta il primato regionale, personale e di società a 1,95. Si ripeterà poi in un incontro per rappresentative regionali con Svizzeri e Cecoslovacchi ad anche Manuela Pozzali, verrà convocata nella rappresentativa lombarda per un incontro a Como contro la selezione del Canton Ticino.

              Alla fine dell’anno abbiamo registrato con soddisfazione la progressione dei nostri due atleti come confermano le liste nazionali:

 

SALTO IN ALTO ALLIEVI

2,05       Nonino Walter                   Libertas Udine

2,03       Marchetti Vincenzo               Cus Torino

2,00       Bergamo Rodolfo               Coin Mestre

2,00       Bianchi Lorenzo               Pandino Castello

2,00       Pizzamiglio Fabio               Cus Roma

2,00       Piccolo Mario                     FF.OO. Padova

2,00       Favaro Giorgio                   Atal Treviso

2,00       Cattaruzza Claudio               Italc. Monfalcone

1,95       Lorini Renato                   Atletica Chiari

1,95       Ricci Roberto                     Libertas Ravenna

 

SALTO IN ALTO JUNIORES FEMMINILE

1,80       Simeoni Sara                     Sc. Azzurra Verona

1,75       Bortoli Laura                     Cus Padova

1,65       Carraro Roberta               Cus Padova

1,60       Montanari Renata               Cus Firenze

1,60       Casadei Monica                 Saf Ravenna

1,60       Tropan Alberta                   Cus Padova

1,59       Macedonio Marisa               Stud. Agrigento

1,58       Pozzali Manuela               Atletica Chiari

1,58       Baldeli Marialuisa               Edera Forlì

1,58       Rosadini Francesca               Libertas Terni

 

              Ben si difendono anche Martina Facchetti nel lungo (4,85), Luisa Vezzoli nell’alto (1,45), ma soprattutto Renato Festa sceso al personale di 50”2 nei 400, 23” netti nei 200 ed un buon 2’00”5 negli 800. Sandro Colombo ottiene un valido 11”1 sui 100, Aldo Duiella atterra a 13,03 nel salto triplo e prova i 400 ostacoli in 62”0; Maurizio Gorini corre i 100 in 11”9, Mauro Ravelli è sui suoi standard con 6,08 nel lungo, mentre si rivelano promettenti Francesco Frigoli e Gianpiero Fiorini.

              A fine stagione Lorini fa le valige ed emigra a Bologna, nel G.S. Carabinieri, dove avrà modo di migliorarsi ancora dal punto di vista atletico e, conseguita la maturità, si iscriverà all’ISEF.

              Anche Renato Festa parte per il servizio militare ed approda a Roma, presso le Fiamme Gialle: non dimostra però grande costanza nella preparazione e pertanto non avrà altra opportunità di miglioramento.

              La nostra societa’ non rinuncia all’organizzazione dell’ennesimo “Trofeo Breda” su strada mentre. Al rammarico di non aver ancora sfoderato nessun atleta nei lanci, si aggiunge la considerazione di aver perso la strada del mezzofondo.    

 

 

1972

 

 

          Dopo i fasti del 1971, questo è un anno di transizione, anche se Manuela Pozzali rivince il titolo regionale juniores nell’alto con 1,50 e Martina Facchetti si mantiene su buoni standars atterrando a 4,84 nel lungo.

              Non mancano inoltre incoraggianti risultati di parecchi giovani alle prime armi: Alberto Piantoni registra 23”8 nei 200 metri e Amedeo Urgnani realizza 2’43”5 nei 1000 e 9’35”0 nei 3000.

              Non vanno comunque dimenticati altri allievi, come la piccola e grintosa velocista Caterina Martinelli (13”2 e 27”3 nei 100 e sulla doppia distanza); Sergio Faustini (53”7 nei 400); Antonio Finazzi, di Rovato, con 5,65 nel lungo; le velociste Silvana Piantoni, Annamaria Ramera, Maria Bonassi e Giulia Gatti, di Nigoline.

 

 

1973

 

 

          L’Atletica Chiari festeggia il decennale del “Trofeo Breda”, corsa interregionale su strada che vede sempre una numerosa partecipazione quanto ad atleti ed a concorso di folla; inopinatamente sarà l’ultimo anno! I tempi cambiano.

              La stagione su pista vede sugli scudi un buon velocista in Alberto Piantoni, che porta i suoi primati a 11”3 e 23”0 rispettivamente nei 100 e 200.

              E’ il 21 Aprile quando all’arena di Milano, Alberto con 23” netti trascina altri tre nostri atleti sotto la barriera dei 24 secondi nei 200: Claudio Merlo, Antonio Finazzi e Rinaldo Frialdi fissano il loro limite stagionale in 23”9.

              Alla Coppa Italia, fase regionale, disputatasi a Mantova il 13 Maggio, l’atletica Chiari consegue tre vittorie importanti: nei 400 piani allieve vince Giovanna Grasselli, Giulia Gatti è seconda (63”4) e Silvana Piantoni quarta (64”7). Le stesse atlete vincono la staffetta 4X400, migliorando di oltre 2 secondi il precedente limite e relegando le inseguitrici a circa cento metri.

              Alberto Piantoni, da par suo, vince nettamente i 200 metri in 23”5. Partecipa poi ai Campionati Italiani a Massa Carrara dove giunge alle semifinali.

              Lo junior Maurizio Gorini ferma i cronometri a 11”8 nei 100, mentre si presenta con un bel 52”4 nei 400 allievi l’alto e dinoccolato Claudio Merlo, Amedeo Urgnani prosegue nella sua progressione, migliorandosi sensibilmente sino a 9’14”4 nei 3000 e a 2’41”0 nei 1000 piani.

              Le ragazze hanno in Giovanna Grasselli la loro leader, che ottiene un valido 62”2 sui 400 e 27”2 sui 200.

              Qualcuno si mette a fare anche qualche lancio, come Mariano Mombelli, che getta il peso a11,30 (peso dei Giochi della Gioventù), mentre Bonassi, Martinelli, Magoni e Ramera gareggiano in altre discipline ottenendo risultati discreti.

 

1974

 

 

          In primavera si concretizza la ventilata scissione provocata da alcuni dirigenti, che fondano l’”Atletica Club Chiari”,

              Alberto Piantoni, passato juniores, è il nostro leader; si migliora sino a 11”2 nei 100 ed a 22”9 nei 200, per anni primato di Società. Segna anche un significativo 51”6 nei 400 metri. E’ su questa gara che si presenta ai Campionati Italiani Juniores di Torino, ma resta escluso dalla finale per pochi decimi.

              Claudio Merlo segue le orme di Piantoni sino a migliorarsi in tutte le gare di velocità, fissando i suoi personali definitivi a 11”7, 23”8 e 52”7 dal 100 ai 400. In quest’ultima specialità anche Rinaldo Frialdi ottiene un buon 53”7, così come si migliora Antonio Finazzi.

              Amedeo Urgnani spazia in tutte le gare di mezzofondo e per la prima volta affronta i 5000, ma è nei 1500 dove ottiene il suo miglior tempo di sempre in 4’09”0, cosi come nei 2000 siepi con 6’57”2.

              Grazie alla sensibilità dell’Amministrazione Comunale e dei dirigenti dell’oratorio maschile, finalmente si appronta la pista. Il manto d’asfalto non è dei migliori, ma per noi dell’Atletica è come toccare il cielo con un dito.

              Si organizza subito una gara interregionale denominata “I Meeting Città di Chiari” e come sempre le nostre aspettative non vanno deluse in quanto riusciamo a portare a Chiari atleti di livello nazionale.

              E’ anche il “Decennale” della nostra Società e questo meeting capita proprio a puntino per festeggiare tale ricorrenza.

              Rodolfo Bergamo, Campione Italiano Juniores e finalista agli ultimi campionati europei di Roma, illumina la riunione saltando in alto 2,05 davanti a Marco Piccolo ed al nostro Renato Lorini. Un altro atleta azzurro Domenico Fontanella, vince la gara di mezzofondo. La partecipazione generale è veramente qualificata, in quanto sulla nostra pista sono presenti parecchie società dai grandi nomi quali i Carabinieri Bologna, la Fiat OM, la Riccardi Milano ed altre ancora.

              Sul fronte societario, dobbiamo ricordare che comincia ad operare come allenatore, Francesco Fattori, un giovane di indubbie qualità, che saprà coinvolgere molti ragazzi alla pratica atletica.

 

 

1975

 

 

          E’ questo un anno certamente difficile, in quanto si deve rilanciale la nostra Società appena uscita da una pesante crisi caratterizzata da polemiche e scissioni.

              Fortunatamente la leva dei Giochi della gioventù è motivo di nuova linfa per la nostra atletica: parecchi giovani vengono tesserati.

              Sul fronte dei risultati dobbiamo annotare il 23”6 di Alberto Piantoni, che ormai in atletica ha dato il meglio e si dedica doverosamente allo studio.

              Duilio Bianchetti, tenta di sostituirlo con 11”7 nei 100, 23”6 sulla doppia distanza e con un buon 54”2 sui 400. Finazzi chiude la stagione con 23”7 nei 200 e 53”1 nei 400.

              Ancora buona la scuola del salto in alto: Aldo Rossi sale a 1,80, mentre il fratello Sergio e Luciano Sirani saltano 1,73. Urgnani si difende ancora con 4’13”5 nei 1500 e 2’05”4 negli 800, così come Adriano Libretti con 2’08”0.

              Con 11,36 nel getto del peso si rivela Gianpiero Caminati, mentre buoni risultano alcuni giovani tra i quali emerge Giovanni Marco Olmi, che con 5,63 vince nel salto in lungo il Campionato Provinciale Cadetti. Salutiamo anche una prima mezzofondista in Lucia Metelli, che si cimenta nel mezzofondo veloce.

              Domenico Durante, “Mimmo” per gli amici, un avvocato calabrese trapiantato a Chiari e tesserato per noi, ci regala un titolo provinciale assoluto nei 200 metri in 23”9 e le sue prestazioni dell’anno si fissano nella velocità, rispettivamente a 11”8, 23”6 e 53”4.

              Alla fine dell’anno, possiamo dirci contenti poiché siamo riusciti a ricostruire una squadra, almeno nel numero, contiamo infatti 173 tesserati.

              Organizziamo il “II Meeting Città di Chiari” che va in scena sulla pista dell’Oratorio il 28 settembre; questa volta un numeroso pubblico è presente ad applaudire Enzo del Forno, il miglior saltatore in alto italiano del momento che, dopo aver vinto la gara a 2,15 (Bianchi a 2,10), tenta addirittura sulla nostra pedana i 2,22. Sarebbe stato il primato italiano o comunque miglior prestazione assoluta.

 

1976

 

          E’ un buon anno in quanto a risultati, dal momento che la Società allarga il suo orizzonte specialistico: infatti i salti ed i lanci non sono più le cenerentole tecniche ed oltre a tutto i giovani iscritti salgono al ragguardevole numero di 180, che vanno ad affiancare i 12 allievi e i 10 tra juniores e seniores.

 

              Francesco Fattori coordina al meglio i ragazzi del settore propaganda e Franco Ducci entra come tecnico dei lanci, mentre a Mauro Begni, che ha ormai chiuso la sua ottima carriera, vengono affidati la velocità e gli ostacoli, il tutto sotto la direzione di Daniele Rapetti.

              Franco Ducci alla veneranda età di 35 anni oltre all’insegnamento delle tecniche di lancio si diletta pure a lanciare ancora il peso (10,73), ma sono i suoi allievi che incominciano a distinguersi: Renato Serina, dopo alcuni anni di pausa, ritorna sulla pedana del lancio del giavellotto e di miglioramento in miglioramento chiude l’anno con un buon 41,28 (con 27,34 nel disco e 9,58 nel peso).

              Gianpiero Caminati, passato juniores non si ritrova più con il getto del peso, per cui decide di portarlo al martello, specialità certamente molto più difficile: dopo alcuni mesi di apprendistato approda a 32,04, riportando altresì 9,48, 22,76 e 35,88 nei rispettivi lanci del peso, disco e giavellotto.

              I nostri velocisti si distinguono in tutte le categorie ed addirittura la staffetta 4x100 vince a Bologna il 28 giugno nientemeno che i Giochi della Gioventù: Alberto Lupatini, Amadio Contenti, Dario Gottardi, sono tutti dell’Atletica Chiari, mentre Claudio Falchetti appartiene all’Atletica Club Chiari. Alberto Lupatini centra il podio anche nella gara veloce degli 80 metri aggiudicandosi la terza piazza.

              Un altro velocista allievo è sugli scudi: Duilio Bianchetti ferma i cronometri a 11”5 e 23”4, ma soprattutto ottiene un bel 51”1neo 400 metri, gara per la quale si presenta ai Campionati Italiani Allievi giungendo secondo in batteria.

              Ottimi i risultati del poliedrico Giovanni Marco Olmi con 6,23 nel salto in lungo e 35,78 nel giavellotto con poca preparazione specifica. Gli allievi Sergio Rossi (1,85), il fratello Aldo (1,80) e Luciano Sirani (1,80) si migliorano tutti nel salto in alto.

              Buono il mezzofondista Giuseppe Belli, cosi come il coetaneo Adriano Libretti (2’48”3 nei 1000 metri) e Luciano Marchi. Aldo Duiella, allenatore dei saltatori in estensione, si produce in un 12,88 nel salto triplo, mentre si afferma un buon velocista-ostacolista in Pierluigi Massimo, che chiude il suo primo anno di attività con 24”2 e 53”6 nei due e quattrocento metri, mentre notevole il suo crono nei 400 ostacoli con 59”2. Mimmo Durante si diverte ancora a correre (11”6-23”4-53”0).

              Le nostre allieve Claudia Legrenzi, Marina Cicolari, Wilma Simoni, Patrizia Miartus, Marialuisa Piovani e soprattutto Mariagrazia Cogoli (3’19”4 nei 1000 metri) sono le nostre punte di diamante, mentre fra i giovanissimi si fanno notare alcuni ragazzi molto interessanti, una generazione che ci darà parecchia soddisfazione; si parla di Sandro Pederzoli, Ugo Lenza, Piero Cominardi, Ivano Novara, Aldo Fogliata e Alberto Rampinelli.

              Il III Meeting “Città di Chiari” vede il suo svolgimento il 9 ottobre con la presenza importante del finalista olimpico Carlo Grippo che vince i 400 e gli 800. Buona come al solito la gara di salto in alto con Lorenzo Bianchi vincitore a 2,18, Rodolfo Bergamo è a 2,15 e Maurizio Tanghetti, con il primato bresciano, a 2,11.

 

 

1977

 

 

          Possiamo contare su un notevole gruppo di atleti, che i tecnici Franco Fattori per i giovanissimi e Daniele Rapetti in particolare continuano a sfornare.

              Siamo arrivati ad un buon numero di tesserati nelle varie categorie, ma il solo e lodevole volontariato dei dirigenti non è più sufficiente a coprire la gestione della Società cresciuta forse a dismisura.

              E’ questo il motivo principale per cui si accetta una sponsorizzazione totale, un’occasione più unica che rara offertaci dal Sig. Cesare Ducci, titolare delle omonime Officine Meccaniche, per cui entriamo a far parte della Polisportiva Ducci appena nata e che annovera altresì una valida squadra di ciclisti.

              L’Atletica Chiari cambia maglia, ma non cambiano gli intenti; ci si ritrova invece con un attimo di disponibilità in più, rapportato alle ristrettezze di sempre.

              Crescono ancora i lanciatori: un nome nuovo su tutti Ivano Novara, un cadetto con un fisico notevole e la capacità di sintetizzare al momento gli insegnamenti. Novara è secondo ai Campionati Regionali e primo ai Provinciali nel getto del peso con 12,30.

              Gianpiero Caminati continua a domare il martello e chiude l’anno con un valido 39,48, fra i migliori juniores in Lombardia (10,50 anche nel peso). Renato Serina da par suo raggiunge i 45,86 nel giavellotto, specialità nella quale è 2° ai campionati bresciani (anche 10,59 nel peso), mentre l’allievo Saverio Porcelli si ferma per il primo anno a 21,80 nel lancio del martello. Buono infine lo junior Franco Grandi a 32,66 nel lancio del disco.

              Con un buon gruppo di mezzofondisti si riprende a gareggiare anche nelle corse campestri, da sempre comunque per noi motivo essenziale di allenamento specifico: fra i tanti giovanissimi Giuseppe Belli, Adriano Libretti e, sopra tutti, Pierangelo Acetti e Luigi Gamba, atleti questi che in pista spazieranno tra gli 800 ed i 5000 metri con discreti risultati.

              Buoni i tempi dei velocisti con Pierluigi Massimo sugli scudi a 11”2 nei 100 metri, 22”7 nei 200, 53”9 nei 400 e ancora 59”2 nei 400 ostacoli. Duilio Bianchetti si cimenta anche negli 800 dove trova un discreto 2’05”1. Se Aldo Duiella ottiene 6,44 nel lungo e soprattutto un valido 13,35 nel salto triplo (specialità cara a Daniele Rapetti) è l’allievo Roberto Bona la rivelazione dell’anno: con 6,24 è 2° nei Campionati Regionali Allievi nel salto in lungo, oltre ad essere tecnicamente valido, è anche un buon velocista.

              Nella categoria Cadetti possiamo contare su altri atleti di buon livello: Raffaella Secchi corre gli 80 piani in 10”7 e vince il titolo provinciale, così come Marialuisa Piovani, anche lei titolata ai provinciali con 4,49 nel salto in lungo. La Polisportiva Ducci si laurea Campione Provinciale in tutte e due le staffette veloci della 4X100. I maschi a metter le mani sul titolo sono Sandro Pederzoli, Roberto Bona, Aldo Fogliata e Alberto Lupatini (che corre anche un buon crono negli 80 a 9”6). Le femmine sono Vittoria Foglia, Daniela Marzani (11” netti sugli 80), Marialuisa Piovani ed ancora Raffella Secchi. Paolo Frigoli chiude dal canto suo questa carrellata di Campioni Provinciali cadetti con 4,71 nel salto in lungo, mentre tra le ragazze si affaccia una promettente mezzofondista, ben curata da Franco Fattori: Wilma Simoni, che corre i 1000 in 3’17”4.

              Non dimentichiamo che anche quest’anno si organizza il “Meeting Città di Chiari”, ormai giunti alla sua IV edizione e che vede ancora una buona gara di salto in alto, dove Rodolfo Bergamo si prende la rivincita su Lorenzo Bianchi con 2,15 a 2,13. Sulla pista si cimenta, oltre all’affezionato Domenico Fontanella, anche Gaetano Erba, che vince a Chiari gli 800 metri. Poco dopo sarà primatista mondiali dei 2000 siepi juniores. Il nostro “Meeting” è ben conosciuto tant’è vero che il vincitore del lancio del disco è Marino Bindi (44,08), che viene, con altri, da Bisceglie (Puglia), segno evidente che a Chiari tutti trovano buona accoglienza.

 

 

1978

 

          E’ questo un anno ricco di notevoli risultati per la sezione Atletica della Polisportiva Ducci. Raccogliamo il frutto di quanto è stato seminato ed ancora una volta si distinguono i velocisti ed i saltatori in lungo seguiti da Mauro Begni.

              Ai giochi della Gioventù, che si disputano a Barletta, in provincia di Bari, si coglie un importante successo con Roberto Bona che si aggiudica la gara di salto in lungo con 6,68, sufficiente per essere fra i primi dieci dell’anno, in Italia nella categoria allievi:

 

SALTO IN LUNGO ALLIEVI

 

7,36       Rossi Andrea       FF.GG. Roma

7,14       Papa Alberto       GS Ogna Rezzato

6,90       Campi Fiorenzo   Lib. Mantova

6,86       Furlani Roberto   Cus Trieste

6,82       Bruzzone Mario   Cus Genova

6,74       Mura Savino       Atl. Oristano

6,70       Mastro Vittorio     Lib. Fasano

6,70       Tinebra Franco   Cus Roma

6,70       Mazzarella AntonioLib. Nardò

6,68       Bona Roberto     Pol. Ducci Chiari

 

              Bona che in precedenza si era aggiudicato la fase Regionale dei Giochi con 6,59, risulta essere anche un buon velocista in quanto il suo crono dell’anno fissa a 11”5 sui cento metri; ma è con gli altri velocisti della nostra Società che egli scrive un’altra lusinghiera pagina di sport.

              Il 17 giugno a Firenze si disputano i Campionati Italiani Allievi e la nostra staffetta veloce sale sul podio al 3° posto con un notevole 44”68 elettrico, fissando il primato bresciano della specialità. Ne sono artefici: Sandro Pederzoli, Roberto Bona, Aldo Fogliata ed Alberto Lupatini.

              Ai Campionati Regionali sempre di categoria, tutti questi atleti si distinguono in blocco. Aldo Fogliata è settimo nei 200 metri con 23”5, Sandro Pederzoli è 6° nel lungo con 6,22 ed ottiene un buon 11”7 sui cento, imitato da Alberto Lupatini che lo supera con11”4.

              Nelle Altre categorie si riscontra la vittoria del giovanissimo Renato Cancelli, che si aggiudica la fase zonale dei Giochi della Gioventù in 9”9 sugli 80. Duilio Bianchetti, più che mai impegnato negli studi di medicina, trova il tempo di siglare 51”9 sui 400 e 2’05”5 sulla doppia distanza, mentre Aldo Duiella realizza un discreto 6,41 nel lungo.

              Il settore lanci si disimpegna ancora egregiamente: Gianpiero Caminati, rientrato dal servizio militare, si migliora nuovamente nel martello sino a 43,26, mentre Renato Serina, da par suo, giunge terzo ai provinciali superando la fettuccia fatidica de 50 metri: il suo giavellotto si conficca esattamente a 51,88. Sarà poi sesto ai Campionati Regionali.

              Luca Faglia è il nostro nuovo pesista allievo con 12,51. Ma è Ivano Novara che coglie gli allori più significativi. Ecco la sua progressione: Campionati Provinciali Cadetti, 1° con 35,12 nel lancio del disco; in una gara successiva porta il primato provinciale, che durerà a lungo, a 35,86 (disco da Kg. 1,5), ma purtroppo giunge secondo sia ai Campionati Regionali (35,15) che ai Campionati Italiani Cadetti di Montecatini.

              Lo junior Saverio Porcelli, che poi entrerà in seminario e si farà prete nel 1994, sale a 30,58 nel lancio del martello.

Pierluigi Massimo con 11”3 e 23”4 nella velocità e Giulio Riva con 2’05”4 negli 800 completano la rassegna elitaria 1978.

              Buoni risultati raggiunti dai maschi, ma degne di nota anche le nostre ragazze.

              Raffaella Secchi, con 12” sui 100 è seconda alla fase regionale dei Giochi della Gioventù guadagnandosi la convocazione per la finale di Barletta (staffetta) nella rappresentativa della Lombardia, che risulterà prima. Raffaella è seconda pure ai provinciali con 27”0 sui 200, crono che migliorerà con 26”8.

              La mezzofondista Wilma Simoni, ragazzina di gran carattere, con 3’06”4 nei 1000 è seconda nella fase provinciale dei Giochi della Gioventù, mentre Adriana Raimondi, allenata da Rapetti, sembra rinverdire i fasti della Pozzali, e con 1,40 nell’alto è seconda alla fase zonale dei Giochi della Gioventù.

              Mariagrazia Cogoli, futura Campionessa Italiana assoluta di m